GIORNO DELLA MEMORIA

Esposizione fotografica organizzata dal Dipartimento di Lettere a cura della prof.ssa Paola Pavanello coordinatore di Dipartimento prof. Filippo Bissoli in collaborazione con i fotografi Claudio Concina e Pimazzoni Sergio dell’Associazione di Promozione Sociale APS Magazzino Verona, allestita nell’atrio d'ingresso del Liceo Artistico e lungo il corridoio nord dello stesso piano, referente della Galleria Aperta prof. Massimo Girelli.

Cos’è rimasto dei luoghi del ventennio fascista a Verona

La mostra recupera la memoria dei fatti e dei luoghi che hanno caratterizzato il periodo storico veronese dal ’22 al ’45 con particolare rilievo al ruolo di Verona durante la Repubblica Sociale e il suo rapporto con la Germania Nazista, ricordando che Verona è stato centro delle forze Naziste in Italia dal settembre 1943 (SS, Gestapo, Wehrmacht "Forza di Difesa”, centro burocratico dell'apparato poliziesco nazista per la deportazione degli ebrei). Trascorsi ormai oltre 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la memoria dei fatti e dei luoghi che hanno caratterizzato il ventennio veronese si sta perdendo, lo scopo di questo progetto è quello di recuperare questa memoria, interpretando i luoghi così come sono oggi, compresi quelli dove i cambiamenti urbanistici avvenuti nel corso degli anni hanno completamente cancellato le tracce di ciò che esisteva all’epoca dei fatti. Grazie al fondamentale aiuto dell’Istituto Veronese per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea è stato localizzato un primo blocco di 66 siti e, attraverso altri studi storici e ricerche dirette eseguite presso l’archivio di stato ne sono stati individuati altri.

Verona fra il 1943 e il 1945, rivestì un ruolo fondamentale sia per la Repubblica Sociale, sia per la Germania nazista. La nostra città era sede di comandi militari che operavano sull’intero territorio italiano occupato oltre che sede delle varie polizie, sia tedesche che repubblicane. Vi erano ministeri, tribunali, prigioni, servizi di spionaggio, uffici politici, uffici di reclutamento per il lavoro forzato, uffici amministrativi, stazioni radio, bunker e tante altre strutture sia civili che militari di grande interesse. Quasi tutti questi luoghi vengono visti e in alcuni casi usati quotidianamente, a volte abitati da numerosi cittadini, spesso ignari della loro storia.

LE MADRI  Memorie di vita da Auschwitz

 con Paolo Tricarico e Massimo Totola

Recital in Aula Magna dell'Istituto Copernico-Pasoli con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Copernico Pasoli e del Liceo Artistico di Verona, momento di formazione in ambito di educazione civica in collaborazione con la Rete “Scuola e Territorio", di prospettiva Famiglia coordinatrice prof. Daniela Galletta e per la Rete STEI referente del nostro Istituto prof.ssa Federica Sacchetto.

Tre storie di madri ebree e di nazionalità̀ diverse, di culture diverse, tre storie di donne rigorosamente vere e documentate. I destini delle tre madri convergono nel luogo e nel tempo dell'orrore: Auschwitz.

Le storie di queste tre donne rappresentano simbolicamente le tre qualità̀ fondamentali su cui si regge la libertà spirituale dell'uomo, anche nelle situazioni più̀ tragiche: la Speranza, la Compassione e l'Attesa. La quarta storia racconta la lettera di un figlio sopravvissuto alla propria madre (morta ad Auschwitz) e simbolicamente rappresenta la Giustizia. Dalle quattro storie dovrebbe emergere non soltanto il dolore per la catastrofe della Shoah, ma anche un messaggio di vita e di speranza, attraverso il tempo fino al nostro difficile presente storico.

Dalle quattro storie dovrebbe emergere un messaggio di non-violenza di rifiuto dell'odio e di ogni forma di razzismo e intolleranza, per questo durante il recital, come scenografia centrale è stato allestito un Albero della Vita realizzato dalle allieve Ceschi Emma e Valentina Morbioli della classe classe 4C, docente prof. Stefano Manni dell’indirizzo di design industriale del Liceo Artistico di Verona, è stata esposta anche una pianta di ficus simbolo di accoglienza, riconoscenza e rispetto.

Accompagnate da una voce fuori campo le quattro storie tratte da testi scritti originali sono state recitate da studenti, inoltre, cantate da un “coro” di ragazze, canzoni d'epoca e moderne accompagnate dalla musica eseguita dal vivo da tre studenti musicisti e un ricco repertorio di immagini e filmati d'epoca a legare i vari momenti del recital, il contorno scenografico è stato curato dagli studenti del Liceo Artistico di Verona:

  • Pittura: Elisa Terragnoli, Alessandra Rao della classe 5L e Camilla Ziviello della classe 5A dell’indirizzo arti figurative, docente prof.ssa Chiara Bergamo.
  • Scultura: Federica Maccacaro, Aurora Zorzi, Giada Giarola docente prof.ssa Vittorina Fioraso, Asia Rossi, Lapo Carlotto e Saramaria Pozza della classe 5B docente prof. Angelo Alessandrini, Iana Mosconi con la scultura “La madre” docente prof. Antonio Iorio dell’indirizzo arti figurative.
  • Memory box: Quello che resta di me in ricordo di Charlotte Salomon. Assemblage su cornice in legno con vari oggetti su 2 pannelli di Giorgia Arzenton, Sara Caprioli, Rossella Guderzo, Giorgia Marella, Dora Veronesi della classe 3B dell’indirizzo arti figurative docente prof.ssa prof.ssa Veronica Garibaldi.
  • Opere grafiche: Miriam Bogoni, Filippo Braggio, Isabella Bruna, Freddo Gabriel List, Diletta Mantovani, Matteo Menegatti, Anna Olivo, Emily Padovani della classe 5G docente prof.ssa Luisa Fichera dell'indirizzo di grafica.
  • Documentazione fotografica e video degli studenti Ottaviani Francesco e Trubiano Lorenzo della classe 5M, dell’indirizzo audiovisivo e multimediale.